Recensione Il miglio verde di Stephen King - Sperling & Kupfer

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Il miglio verde * Stephen King * Sperling & Kupfer * pagg. 556




Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come «Il Meglio Verde», i detenuti come lo psicopatico «Billy the Kid» Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Chi è Coffey? Un mostro dalle sembianze umane o un essere diverso da tutti gli altri?



Inizio con una premessa: la mia non vuole essere una vera e propria recensione, il libro non è una nuova uscita ed è conosciutissimo. No, il mio è più un racconto della mia esperienza con King, ma non in solitaria.


La mia conoscenza circa Stephen King era riconducibile a una nozione da Wikipedia: scrittore di letteratura fantastica, soprattutto di horror. Quando nel '99 uscì il film "Il miglio verde" ero (ora non so se sono migliorata tanto), ignorante e non sapevo fosse tratto da un suo libro, ben meno vedendolo lo potevo ricondurre a King: non avevo letto nulla di suo e non vi erano tracce di horror nella trasposizione cinematografica.

Per me King era sinonimo di horror!

Dopo ben ventisette anni dalla sua uscita ho accettato l'invito a una lettura comune con @lalibridinosa e @duelettrici.

Sullo stesso divano, in tre!

Tra un "fatti più in là", "spostati che mi fa caldo" e "vai a prendere da mangiare", l'avventura è iniziata ed è stata una meravigliosa scoperta.

Ero quasi sicura di non poter trovare nulla di nuovo e addirittura di annoiarmi: avevo già visto il film!

Niente di più sbagliato, la lettura si è confermata un'esperienza arricchente e non solo di particolari assenti nel film per esigenze cinematografiche, ma di tutte quelle sensazioni che si possono provare in seguito a una lettura così coinvolgente. 

Nonostante conoscessi il finale, ho sperato, ho sperato, ma ho pianto lo stesso.

Non cullatevi su "ho già visto il film". Non fate il mio stesso errore. Rimediate,





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