30 agosto 2021

RECENSIONE TUTTO SARA' PERFETTO

 

TUTTO SARA' PERFETTO * Lorenzo Marone * Feltrinelli editore * pagg. 297 

La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c'è di mezzo la famiglia. Quarantenne single e ancora ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero Scotto, ex comandante di navi, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due figlie e con un chiaro problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire lasciando il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l'inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di fumare imposto da Marina è solo una delle tante regole che vengono infrante. Tallonato da Cane Pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre ottantenne che non ha affatto intenzione di farsi trattare da infermo, Andrea sbarca a Procida e torna dopo anni sui luoghi dell'infanzia, sulla spiaggia nera vulcanica che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d'amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E in quei contrasti, in quell'imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre o dal brontolio familiare della vecchia Diane gialla della madre, Andrea troverà il suo equilibrio.




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"In che senso?"

Leggere questo libro vuol dire lasciarsi cullare da parole che, come una ninna nanna ti coccolano e poi, come il canto delle sirene, ti ammalia per portarti nei fondali più cupi dell'animo.

Quei fondali dove pensavi di non dover tornare più perché tutto sepolto da sabbia e rocce di un tempo ormai passato. 

Ma il terremoto della vita, quando meno te lo aspetti, smuove tutto per riportarlo a galla. 

Sembra quasi che sia necessario mettere ogni cosa in ordine prima di concludere il proprio percorso. La vita lo esige e ce ne chiede conto.

Marone colpisce e affonda.

La perfezione che incanala in regole il trascorrere del tempo non reggerà alla forza dei ricordi, degli odori, delle radici che strariperanno nel presente.

Andrea, Marina e Libero dovranno fare i conti con la forza impetuosa del passato che esige di essere svelato e riconosciuto.

Marone con la sua penna toglie dolcemente ogni strato di pelle per arrivare nel profondo, dolorosamente fino allo strato che non pensavi di possedere per scoprire poi, di poter vivere e convivere con rimpianti, nostalgie, fotografie di istanti che sbiadiscono, ma che non si cancellano definitivamente.. Basta "scorgere la bellezza che ci circonda. Ricorda: la vita è un chiaroscuro perenne, ma ogni tanto attorno a noi arriva la luce giusta a illuminare le cose e a renderle perfette. Bisogna accorgersene. E' tutta qui la differenza fra chi campa davvero e chi spreca il suo tempo"

21 agosto 2021

RECENSIONE IL GIORNO DEL SACRIFICIO

 

IL GIORNO DEL SACRIFICIO * Gigi Paoli * Giunti Editore * pagg.. 416



È un lunedì mattina di fine settembre a Firenze, ma il cielo meravigliosamente azzurro fa pensare a una giornata d’estate e niente lascia presagire l’incubo in cui la città sarà risucchiata di lì a poche ore. A bordo della sua auto il reporter Carlo Alberto Marchi si sta dirigendo a caccia di notizie verso Gotham City, il futuristico Palazzo di Giustizia, quando una telefonata allarmante del capocronista gli intima di correre subito al polo universitario lì vicino: è successo qualcosa di molto grave, qualcosa di cui ancora si sa ben poco. Un muro di poliziotti e ambulanze impedisce il passaggio a studenti e curiosi, e le voci si susseguono: «Pare che sia morto qualcuno», «Ho sentito delle urla», «Qualcuno è entrato armato». Quando Marchi riesce finalmente a farsi strada, non è preparato a quello che sta per vedere: sangue dappertutto, una decina di studenti a terra, alcuni corpi coperti pietosamente da lenzuola bianche. Un attentato? Le prime testimonianze confermano i dubbi più spaventosi: tra quei cadaveri si trova anche l’autore della carneficina, che dopo aver sparato all’impazzata si è ucciso urlando “Allah Akbar”. Firenze si risveglia nel terrore, il panico si scatena in città, soprattutto quando le televisioni di tutto il mondo trasmettono un videomessaggio ricevuto da fonte anonima. Sullo sfondo della cupola del Duomo divorata dalle fiamme, una voce annuncia: «Crociati della città di Firenze, siamo qui. Il Giorno del Sacrificio sta finalmente arrivando anche per voi». È evidente che ci sarà un nuovo, terribile attentato. Ma dove? Rimangono solo cinque giorni per scoprirlo e stavolta Marchi, alla ricerca di risposte tra misteriosi interpreti arabi, ingegneri nucleari uccisi, Imam e rabbini pacifisti, si troverà a mettere a rischio la sua stessa vita…

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Un salto di qualità rispetto ai precedenti romanzi. 

La storia vede sempre impegnato Carlo Alberto Marchi con la sua cronaca giudiziaria, ma stavolta dovrà sfruttare le proprie conoscenze per avere maggiori informazioni non su un "semplice" fatto di cronaca, ma su una questione di carattere internazionale. 


Qui Gigi Paoli si rivela ancor più uno scrittore di grande professionalità, serio, poco scontato e che conferma la costruzione di un personaggio, come quello di Carlo Alberto, che continua a colpirmi per la sua grande umanità.

"Ero al servizio del lettore, ovviamente, ma se il servizio al lettore favoriva i delinquenti, era un servizio sbagliato. E sarei stato un pessimo giornalista."

Non privandoci dei dettagli storici della sua amata città, l'autore in quest'ultimo romanzo ci fornisce delle pause costituite da riflessioni messe in bocca al giornalista che rimarcano il suo carattere e che, allargando quella nicchia di vita privata, mostrano lati del suo carattere fino ad ora tenuti in ombra da una grande umiltà e voglia di mantenere un apparente stato di tranquillità raggiunto con non poche difficoltà.


"Fu quella notte che la pesantezza della mia solitudine mi si attaccò addosso come quella colla che ti rimane sulle dita: una seconda pelle appiccicosa che non riesci a tirare via. Ero solo."


Storie diverse, apparentemente slegate, si dipanano in diversi punti della città. Paoli, senza disordine, senza confusione, le fa convergere verso un unico comune denominatore. Tutto sarà chiaro, senza alcun dubbio tutto sarà illuminato, ma con suspence, tensione e... un sospiro di sollievo (?). Questo non velo dico. Dovete leggerlo! 

15 agosto 2021

RECENSIONE MAI DIRE MAI PIU'

 

MAI DIRE MAI PIU' * Elena Vestri * Giunti editore * pagg. 216


Arianna ha 64 anni, una merceria, una figlia e una "migliore amica" che è tutto il contrario di lei. Arianna viene lasciata (la prima volta aveva quarant'anni ed era incinta di sette mesi) e Federica, l'amica, lascia, perché è bellissima, ricca e molto spericolata. Arianna lavora, legge e sbaglia sistematicamente look. Federica ama, viaggia e resta favolosa nonostante il passare dei decenni. Purtroppo, quando Federica si fidanza con Emanuele, che ha trent'anni, anche Arianna finisce nei guai. Perché Emanuele ha un padre, e che padre! Giacomo Fulgenzi, primario dell'ospedale locale: lo definivano "il Doug Ross del Santa Anastasia" e non si contano le infermiere, anestesiste, specializzande e colleghe che sono cadute vittime del suo fascino. Dal rapporto fra Arianna, Federica, Giacomo ed Emanuele nascono scontri, baci e assurdi tentativi di procreazione. A complicare le cose si inseriscono nel gioco anche un bellissimo ex marito, una figlia molto decisa e un piccolo paese marinaro, dove il cielo stellato fa perdere la testa.


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Una storia che si legge in poche ore per mostrare che, anche dopo gli "anta" certe emozioni, che si pensava fossero andate in pensione, tornano a lavorare alacremente. 

Piacevole, scorrevole, ma con poco spessore.

Anche il finale così scontato, tanto da ritenerlo poco credibile

08 agosto 2021

RECENSIONE LA FRAGILITA' DEGLI ANGELI

 

LA FRAGILITA' DEGLI ANGELI * Gigi Paoli * Giunti editore * pagg. 304





Sono giorni di angoscia per Firenze dopo la misteriosa scomparsa di un bambino di quattro anni che stava giocando nel giardino della sua casa in collina: di lui rimane solo la piccola bicicletta grigia, appoggiata a un albero. Mano a mano che passano i giorni, le speranze di ritrovare Stefano in vita si affievoliscono, e in città si torna a respirare lo stesso terrore dei tempi del "Mostro", il famigerato serial killer che uccideva e mutilava le coppiette appartate in campagna. Per il giornalista di cronaca giudiziaria Carlo Alberto Marchi e il suo collega della "nera", l'Artista, sono ore di ansia e lavoro frenetico fra la redazione, i luoghi del delitto e un Palazzo di Giustizia sempre più cupo, proprio come il suo soprannome: Gotham. Un'inchiesta serrata che non dà tregua agli inquirenti, la tenace pm Simonetta Vignali, grande amica di Marchi, e il capo della Mobile Settesanti, segnato da un passato violento che non gli concede sconti. A dare una svolta alle indagini sarà l'inaspettata confessione di uno studente di psicologia: è stato lui a uccidere Stefano, per poi abbandonarne il corpo sulle rive dell'Arno. Sta dicendo la verità? O si tratta solo di un mitomane? E mentre le sponde del fiume vengono battute a tappeto, un altro colpo di scena riaccende la paura. In una celebre basilica sulle oscure colline di Firenze viene ritrovata una lettera anonima che annuncia nuovi orrori: Stefano è stato il primo, ma non sarà l'ultimo... Poi, il caos si trasforma in silenzio, finché un'intuizione ribalta tutto, anche le storie personali, anche quella di Carlo Alberto Marchi, che si ritrova davanti a qualcosa che mai aveva visto prima. Sullo sfondo di un malinconico autunno fiorentino, Gigi Paoli ci regala il suo libro più toccante e intenso.


🌟🌟🌟🌟

Un'indagine tosta.

Tosta da eseguire, difficile da leggere. 

Qui le vittime sono due bambini e speri sempre che, almeno nel romanzo, non come la realtà, l'autore sia più indulgente e ci riservi dei finali meno duri. Questo è quello che mi sarei aspettata come madre, ma poi, riflettendoci, sarebbe stato tutto meno credibile.

Gigi Paoli è ancorato alla realtà: è giornalista. Non fa sconti. 

La scena è tutta per i due fanciulli. Tutto e tutti sono orientati alla risoluzione dei casi, non c'è spazio neanche per soffermarsi su Firenze: le prime due inchieste erano costellate di cenni sulla città.

Occorre muoversi, è urgente!

Lo scrittore abilmente trasmette questa ansia e ci coinvolge pienamente. 

Anche qui Carlo Alberto avrà un ruolo cruciale, ma donerà le sue informazioni, le sue scoperte e intuizioni alle autorità.

E' una sua caratteristica: umile e generoso d'animo. Quanti come lui sacrificherebbero uno scoop che darebbe certa visibilità in favore di indagini che richiedono il riserbo più assoluto, per avere così una conclusione rapida e certa?

01 agosto 2021

RECENSIONE IL RESPIRO DELLE ANIME

 

IL RESPIRO DELLE ANIME * Gigi Paoli * Giunti editore * pagg.416





E' una torrida mattinata di luglio, le scuole sono ormai chiuse e sulle strade semideserte di Firenze e dintorni è calato un silenzio irreale, ma Carlo Alberto Marchi, tenace cronista e instancabile padre-single, continua inesorabilmente a svegliarsi alle sette e dieci. Non resta che mettersi in viaggio verso ''Gotham City'', l'avveniristico Palazzo di Giustizia nella periferia della città - nonché uno dei dieci edifici più brutti del mondo secondo svariate classifiche - e andare a caccia di notizie sull'allarmante ondata di morti per overdose che negli ultimi mesi ha colpito la città. Un'inchiesta con cui il direttore del ''Nuovo Giornale'' sta marcando stretti il reporter e il suo collega, ''l'Artista'', che con la loro tendenza all'insubordinazione non godono certo delle sue simpatie... Ma a scombinare l'agenda di Marchi arriva una notizia che gli fa subito drizzare le antenne: nella notte, a pochi passi da Gotham, un ciclista è stato ucciso da un'auto pirata scomparsa nel nulla. Un banale incidente? Solo all'apparenza. Perché se si aggiunge che la vittima era il dirigente americano di una nota azienda farmaceutica, e che solo pochi giorni prima era rimasto coinvolto in una retata in un ambiguo locale del centro, il caso si fa piuttosto interessante. Molte e intricate sono le piste che si aprono davanti alle forze dell'ordine e a chiunque abbia voglia di vederci chiaro: una lugubre villa dalle finestre murate, un misterioso iPhone placcato d'oro, un barbone che forse dice la verità, un pericoloso boss della malavita... Marchi si troverà alle prese con l'inchiesta più complessa, torbida e inquietante della sua carriera.




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Continuano le indagini di Carlo Alberto Marchi e questa volta ci troviamo dinanzi ad una spy story che sembra avere i connotati di un "semplice" omicidio stradale.

Gigi Paoli continua a piacermi, a sorprendermi e non solo con i colpi di scena, ma anche con quelle puntate storiche nella città di Firenze. Ho amato, in particolar modo, i cenni alla Firenze chiamata "città dei cimiteri" e all'origine del nome "Isola dei morti". 

In sottofondo un Carlo Alberto padre che si trova a gestire, da solo, una figlia adolescente. E ho detto tutto.

Sarà sempre lui ad aiutare nelle indagini e, stavolta, dovrà sacrificare la voglia di raccontare, di scrivere sul giornale in nome di una promessa fatta e per permettere il giusto corso alle indagini.