31 ottobre 2021

RECENSIONE OMBRE CHE CAMMINANO

 

Ombre che camminano * Marco Ponti * Salani editore * 



Frederic ha undici anni e tanti problemi. La sua famiglia ha appena deciso di trasferirsi da Los Angeles a Torino, i suoi genitori sono in crisi e sembrano non avere tempo per lui e nella nuova scuola la sua principale occupazione è cercare di sfuggire alle 'attenzioni' di un gruppo di bulli che lo hanno preso di mira. Anche la cupa villa in cui abita, con le sue torrette e i lunghi corridoi bui, non aiuta a migliorare la situazione. Unica nota positiva: due amici che si è fatto nella nuova scuola, Liz, dalla parlantina veloce e dagli affascinanti occhi viola e il piccolo Ben, che non parla, ma sa esserci al momento giusto. Tutto precipita la sera del suo compleanno. Invece della serata in famiglia che si sarebbe aspettato, i suoi hanno deciso di fare una grande festa con tanti invitati, e Frederic, tristissimo, scende in cantina per evitare il party. Qui lo aspetta un incontro incredibile: un misterioso ragazzo senza nome, se possibile ancora più spaesato e confuso di lui, con il quale Frederic sente un'immediata e sincera affinità. Ma chi è questo nuovo amico? E perché i suoi genitori non lo vedono? Insieme i due dovranno affrontare un'avventura fantasmagorica in una Torino magica e misteriosa e portare a termine una missione impossibile... E Frederic imparerà che l'amicizia e l'amore possono davvero tutto e che se accanto a te hai le persone giuste, nel tuo cuore non c'è spazio per la tristezza e la paura.



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Da tempo non leggevo un libro indirizzato ai più giovani (cioè a me 😊) e spesso partecipare a delle challenge mi sprona a recuperare romanzi da tempo nella libreria. 

Così per #12paroleper12libri dovevamo leggere un libro che contenesse nel titolo la parola "ombre" o che fosse presente nel testo. Io ho scelto OMBRE CHE CAMMINANO di Marco Ponti, regista e sceneggiatore cinematografico che, con questo romanzo, fa il suo esordio da scrittore.

Un esordio con il botto, oserei dire.

Una storia che, limitandoci a raccontare la trama, potrebbe essere banale, letta e riletta, ma non lo è stata assolutamente. Rifacendosi a figure come fantasmi e ombre, umani che fanno amicizia con uno di essi, chiavi da trovare e porte da aprire, Marco Ponti riesce a trattare temi importanti, di un'altezza elevata e a farli assaporare e gustare con una semplicità che sorprende.

Amicizia, bullismo, ma anche morte, elaborazione del lutto e ancora come vivere la vita con un senso, cercando l'amore, la gioia.

Un libro che consiglio di leggere ai ragazzi, ma anche agli adulti che ogni tanto si chiedono: "Quindi una buona parte della gente che vediamo in giro in realtà sarebbero fantasmi?"

26 ottobre 2021

RECENSIONE: L' INNOCENTE

L'innocente * Alison Weir * Beat edizioni * pagg. 432




Inghilterra, 1554: Jane Grey, sovrana per appena nove giorni, si aggira nella dimora di Master Partridge, il carceriere della Torre di Londra. In quell'edificio che si affaccia sulla Tower Green, dove fu giustiziata anni prima Anna Bolena, è tenuta prigioniera insieme alle sue dame di compagnia, dopo essere stata giudicata colpevole di alto tradimento e condannata, poco più che sedicenne, a essere bruciata viva a Tower Hill, o decapitata, secondo il volere della regina Maria. Ha un'unica possibilità per salvarsi, stando almeno alla promessa dell'anziano abate di Westminster: se abiurerà la fede riformata, Maria Tudor, da poco impossessatasi del trono con la ferma intenzione di restaurare nel regno la religione cattolica, le concederà la grazia. Lady Jane, tuttavia, è pronta a riconoscere le sue colpe - aver indossato una corona non sua e avere, così, permesso che il suo cuore e la sua volontà fossero influenzati dalle brame di potere altrui -, ma non può tradire il proprio credo e barattare la vita eterna con quella terrena. Sono anni difficili quelli che precedono il tragico esito della giovane vita di Jane Grey. Tra la fine del regno di Enrico VIII e l'avvento di Elisabetta I le tensioni tra cattolici e protestanti, a lungo sopite, esplodono, e il loro scontro si consuma alla luce dei roghi degli eretici; la Corona è al centro di una fitta rete di intrighi, accordi sotterranei e inaspettati tradimenti...


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Il romanzo storico mi sta conquistando sempre più.

È un dato di fatto ormai e a contribuirvi c'è stato anche lo zampino della Weir. Più che uno zampino però ci ha messo tutta la zampa. Insomma con la Weir ho avuto un colpo di fulmine!

Il mio timore, nell'approcciarmi a questo genere di romanzo, è quello di entrare nei labirinti delle varie discendenze e parentele delle famiglie reali, di perdermi nei meandri di vicende storiche senza capire i loro esiti.

Tutto ciò non è accaduto!

Innanzitutto la predisposizione delle mappe che rappresentano gli alberi genealogici sono un valido aiuto e qui c'era!

 Il contributo più importante però è stato dato dalla scrittura della Weir che, con sapiente maestria, ha reso tutto molto semplice, ma senza mai cadere nel banale.

Rifacendosi a una storia vera e aggiungendo solo pochi avvenimenti, frutto della sua fantasia, la scrittrice londinese ci fa conoscere la figura della Regina dei nove giorni: Jane Grey.

Descrizioni accurate dei vestiti, ambienti, personaggi e loro sentimenti, fanno da sfondo ad una vicenda storica la cui protagonista, lady Jane, si trova ad essere tale suo malgrado, mezzo per giungere ed affermare il potere di coloro i quali non potevano arrivarci se non grazie alla sua figura.

La forza di Lady Jane, la sua caparbietà, la sua risolutezza anche nel sopportare violenze fisiche, psicologiche, serviranno a costruirle una corazza in grado di reggere i colpi di un duro destino deciso da altri, ma che di reggere alla forte tentazione di abiurare la propria fede per continuare a vivere.

Martire nel corpo e martire nello spirito: costretta a sentirsi continuamente umiliata perché donna istruita e intelligente anche dalla sua stessa madre, frustrata per quel figlio maschio mancato.

Dalle pagine emerge vivido il senso di impotenza, di profonda sofferenza della regina, ma la Weir non manca di farci conoscere i punti di vista dei vari protagonisti. Si rivela così una scrittura intensa, viva che ti porta con sé lasciandoti il sapore dell'ingiustizia, della coerenza, della fedeltà al proprio credo a costo della propria vita e l'odore del sangue ancora gocciolante sulla mannaia del boia. 

10 ottobre 2021

RECENSIONE IL MONDO DIETRO DI TE

IL MONDO DIETRO DI TE * Rumaan Alam * La Nave di Teseo * pagg. 304

 


Amanda e Clay hanno scelto un angolo remoto di Long Island per trascorrere qualche giorno di vacanza con i due figli adolescenti. Una pausa dalla vita frenetica di New York, una settimana tutta per loro in un'elegante casa di villeggiatura. I giorni passano felici, ma l'incantesimo si spezza quando un'anziana coppia bussa alla porta in piena notte: George e Ruth, molto spaventati, sostengono di essere i proprietari della villa. Un improvviso blackout a New York li ha costretti a tornare nella casa che avevano messo in affitto. In quest'area isolata, dove i cellulari non prendono, senza tv e internet, è impossibile controllare la loro versione. Amanda e Clay possono fidarsi dei due estranei? Quella casa è davvero un luogo sicuro per la loro famiglia? Mentre intorno ai protagonisti la natura sembra ribellarsi, un male misterioso li perseguita e mina la fiducia che hanno l'uno verso l'altro: ora sono prede che devono lottare per mettersi in salvo. Un romanzo su due famiglie che non potrebbero essere più diverse, costrette ad affrontare insieme un mondo in cui non esistono più certezze.


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"Un thriller perfetto" recita la quarta di copertina. Io non lo definirei un thriller, tanto meno perfetto. Assolutamente no!

Un libro che mi ha instillato una leggera ansia, ma alla fine io non ho capito per cosa.


Seppure la scrittura si presenta semplice, la costruzione della trama, in alcuni tratti mi ha bloccato pensando di aver saltato qualche passaggio.

Ciò che si abbatte su quella che doveva essere la vacanza stile "lontani dal mondo",  non si sa cosa sia e di certo la vacanza con quell'intento eremitico è riuscita perché il mondo, in questo romanzo, non c'è.

Sembra che intorno a quella casa ci sia uno scenario apocalittico, ma non ancora definito. E' tutto un forse, un insieme di punti interrogativi che fanno brancolare nel buio più completo tanto da portarmi al termine della lettura, a lanciare il libro al muro.

Mi sono sentita ingannata perché è stato in grado, con quelle gocce di ansia instillate piano piano, di farmi continuare a leggere pagine che poi si sono rivelate vuote. 

06 ottobre 2021

RECENSIONE L'UOMO CHE METTEVA IN ORDINE IL MONDO

 

L' UOMO CHE METTEVA IN ORDINE IL MONDO * Fredrick Back,am * Mondadori editore * pagg. 322


Ove ha 59 anni. Guida una Saab. La gente lo chiama "un vicino amaro come una medicina" e in effetti lui ce l'ha un po' con tutti nel quartiere: con chi parcheggia l'auto fuori dagli spazi appositi, con chi sbaglia a fare la differenziata, con la tizia che gira con i tacchi alti e un ridicolo cagnolino al guinzaglio, con il gatto spelacchiato che continua a fare la pipì davanti a casa sua. Ogni mattina alle 6.30 Ove si alza e, dopo aver controllato che i termosifoni non stiano sprecando calore, va a fare la sua ispezione poliziesca nel quartiere. Ogni giorno si assicura che le regole siano rispettate. Eppure qualcosa nella sua vita sembra sfuggire all'ordine, non trovare il posto giusto. Il senso del mondo finisce per perdersi in una caotica imprevedibilità. Così Ove decide di farla finita. Ha preparato tutto nei minimi dettagli: ha chiuso l'acqua e la luce, ha pagato le bollette, ha sistemato lo sgabello... Ma... Ma anche in Svezia accadono gli imprevisti che mandano a monte i piani. In questo caso è l'arrivo di una nuova famiglia di vicini che piomba accanto a Ove e subito fa esplodere tutta la sua vita regolata. Tra cassette della posta divelte in retromarce maldestre, bambine che suonano il campanello offrendo piatti di couscous appena fatti, ragazzini che inopportunamente decidono di affezionarsi a lui, Ove deve riconsiderare tutti i suoi progetti. E forse questa vita imperfetta, caotica, ingiusta potrebbe iniziare a sembrargli non così male...

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"La morte è una cosa curiosa. Viviamo tutta la vita come se non esistesse, ma il più delle volte è una delle ragioni in assoluto più importanti per vivere. Alcuni di noi ne diventano consapevoli così in fretta che vivono più intensamente, più ostinatamente, e in maniera più furiosa. Altri necessitano della sua costante presenza per sentirsi vivi. Altri ancora finiscono per accomodarsi nella sua sala d'attesa molto tempo prima che lei abbia annunciato il suo arrivo. La temono, eppure la gran parte di noi teme soprattutto l'eventualità che colpisca qualcun altro, qualcuno a cui vogliamo bene. Perché la più+ grande paura legata alla morte è che ci passi accanto. Che si prenda chi amiamo e che ci lasci soli."

Ove. una di quelle persone con le quali è facile litigare perché apparentemente arrabbiato con il mondo soprattutto quando questo diventa ostacolo al compimento del suo progetto: porre fine alla sua vita. E così conosceremo questo mondo che gli fa da ostacolo:

- Parveneh: la vicina in procinto di partorire e desiderosa dell'aiuto di Ove dato che, il marito non è poi un grande con la messa in funzione del suo cervello;

- Jimmy: l'altro vicino, in carne, desideroso di dare affetto;

- Anita e Rune: i vicini storici, quelli conosciuti quando la zona non era ancora del tutto abitata;

- Adrian e Mirsad: due ragazzi che cercano il coraggio di dare una svolta alle loro esistenze.

Saranno loro a dare un senso alla vita di Ove. Vita segnata dalla perdita di Sonja, la sua amata moglie. 

La visita al cimitero, scoprendo la lapide dalla neve che si ostina a cadere e a coprire la foto del suo amore, è un appuntamento che spera non abbia più luogo. Ove vuole raggiungere Sonja.

Fredrick Backman, con una scrittura asciutta, scava nell'animo di quest'uomo per nulla amabile e amorevole. Scontroso, abitudinario, ligio alle regole e per nulla intransigente con chi quelle regole non le rispetta. Non disturbate Ove, rispettate le varie norme e tutto filerà liscio.

MA poi, perché questo mondo decide che la presenza di Ove sia così necessaria? Perché il suo operato diventa fondamentale per l'esistenza del mondo stesso? Forse perché Ove, in fondo, ha un cuore grande?

Sarà stata proprio la scrittura semplice, con qualche punta di riflessioni più profonde qua e là a sorprendermi, svelandomi l'animo di un uomo che ha portato a termine la sua missione: mettere in ordine il mondo e farmi piangere alla fine della lettura.