RECENSIONE 'QUANDO LE GRU VOLANO A SUD' DI LISA RIDZÉN - NERI POZZA

18:00

 

Quando le gru volano a sud* Lisa Ridzén * Neri Pozza * pagg.336



Bo ha ottantanove anni e la sua solitudine viene interrotta soltanto dalle visite degli assistenti domiciliari che si prendono cura di lui. Per il resto, non c'è molto che abbia sapore. Nemmeno i pasticcini alla panna montata che il figlio Hans si ostina a comprare e mettergli nel frigo. Bo è arrabbiato con il suo corpo che non obbedisce più, con le sue braccia un tempo forti che ora non riescono a fare più nulla, con le sue dita gonfie che non sanno più nemmeno aprire il barattolo che contiene lo scialle preferito di sua moglie Fredrika. Lo scialle che conserva ancora il suo profumo. È l'unica cosa che gli è rimasta di lei, da quando è stata trasferita in una casa di cura a Östersund, da quando Fredrika non riconosce più nessuno e lui non riconosce più la donna dietro i lineamenti di sua moglie. Ma, soprattutto, Bo è arrabbiato con Hans che vuole portargli via Sixten, il suo cane, perché si è convinto che un quasi novantenne non sia in grado di prendersene cura. E adesso non c'è più Fredrika a addolcire le parole aspre tra padre e figlio. Il vuoto lasciato dalla compagna di una vita e la preoccupazione di perdere l'affetto di Sixten, che ancora lo tiene nel mondo, trascinano Bo in un vortice di emozioni. Lo sospingono a ripercorrere la sua esistenza, a definire felici quei momenti in cui semplicemente non ci accadeva nulla, ad ammettere il suo modo imperfetto di amare gli altri.



Le prime gru dell'anno. Mi fermo e le seguo con lo sguardo, osservando le ali robuste che battono ritmate facendole avanzare. Prometto a me stesso che, prima che ripartano verso sud, avrò lasciato questo posto.




Bo vive nella sua casa vicino al bosco con Sixten, l'amato cane che gli sta accanto da tanto tempo. Hans, il figlio, viene a trovarlo, si preoccupa per lui, ma è il team di assistenti domiciliari che lo assiste maggiormente.

Come in una sorta di diario (il romanzo si sviluppa nel breve arco temporale di cinque mesi), Bo scrive delle sue giornate a Freedrika, l'amata moglie ricoverata in una struttura sanitaria, a causa della demenza che l'ha colpita.

Il suo racconto è un voler considerare presente la moglie, è un voler non lasciarla andare via pur sapendo che lei è ormai nel suo mondo.

Il narrare di Bo è l'insieme di correnti che si incontrano e confondono, quelle del presente e quelle del passato.

È apparentemente una semplice cronaca quotidiana, ma ciò che si cela dietro a questo falso passatempo è un lotta silenziosa contro la solitudine, ma soprattutto la non accettazione dello scorrere del tempo che riduce la propria libertà.

...non sono un capitano. Sono un fagotto legato su una nave in tempesta


Bo crede nell'amicizia; quella con Ture rappresenta una valvola di sfogo, una persona con cui parlare liberamente senza correre il rischio di vedere a casa gli assistenti domiciliari dopo cinque minuti.

Sixten poi, il suo amato compagno a quattro zampe sembra essere una flebo di vitalità perennemente attaccata al suo braccio.

Quando le gru volano a sud è un romanzo tenero, toccante e commovente sulla vita, la morte, sul rapporto tra padri e figli.

Lisa Ridzén lo ha fatto nascere prendendo spunto da appunti di suo nonno consegnati alla famiglia dall'équipe di cura, dopo la sua scomparsa. Ancora una volta, come per Promettimi che non moriremo. i nonni rappresentano non solo la fonte di saggezza: sono radici del passato che danno forza per affrontare il futuro.

Un romanzo tanto semplice quanto profondo che mi ha lasciato la forte voglia di abbracciare Bo.



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