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La voce del buio * Gigi Paoli * Giunti editore * pagg. 329 |
Il CICAP era stato fondato nel 1989 per promuovere indagini scientifiche e critiche nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell'insolito...
Montecchi vive tra Verona e Saint Paul de Vince, paesino dietro Nizza, di cui Cinzia, la sua amata moglie perduta si era innamorata.
Famoso nell'ambiente forense, viene contattato per dare una risposta razionale a eventi che di razionale hanno ben poco: anziani, residenti nella Villa imperiale sul Passo della Mendola, scompaiono di notte, da dodici anni, uno ogni due anni. In particolare lui viene chiamato per analizzare la sparizione dell'ultima anziana.
Il modus operandi è lo stesso ed è proprio questo che ha dato adito a storie, legende che hanno trovato terreno fertile in un paesino con un passato torbido.
Montecchi dovrà ricostruire gli eventi per dare risposte logiche.
Paoli si conferma scrittore di grande talento, con una capacità descrittiva in grado di trasportarmi nei luoghi menzionati e dare l'impressione di essere accanto al protagonista.
Una scrittura che, in alcuni momenti diventa quasi sensoriale, tattile. Mi è sembrato di percepire l'umidità e l'odore del bosco bagnato, il freddo mattutino e il tepore di un tè caldo, ma anche la paura, l'ansia e i dubbi che si insinuavano tra i pensieri diventando gli stessi dei protagonisti.
Tra tutti ne prevale uno:
Esiste qualcosa di razionalmente inspiegabile?
Un punto di domanda in cui si ripone la speranza di poter leggere ancora del prof. Montecchi.
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Ti rubo la vita * Cinzia Leone * Mondadori * pagg. 615 |
Nella tempesta, la nave della sua vita aveva rotto gli ormeggi. Era costretta a seguire il destino che il marito aveva inventato per lei, quello che la moglie del mercante di Odessa non aveva potuto vivere.
Alla seconda protagonista la vita viene rubata dalla guerra e dalle leggi razziali. Giuditta, nel 1938, prende coscienza della sua identità proprio nel momento in cui le viene sottratta.
A Esther, la terza protagonista, che vive negli anni '90 la vita verrà rubata invece da un uomo misterioso che le propone un matrimonio combinato e disciplinato da un contratto patrimoniale.
Questa inclusione evidenzia come il vero protagonista sia lui: il contratto.
Gli uomini mi utilizzano per domare il caos e si illudono che io possa proteggerli dall'errore, dall'avidità, dalla perfidia e dal caos
Ti rubo la vita è un romanzo corposo che all'inizio presenta un ritmo lento per poi cedere il posto a una camminata più veloce e andante che giungerà al traguardo sorprendendo per la rivelazione della meta inaspettata.
Una saga familiare in cui le donne fanno da padrone, ma con sé portano gli uomini e il loro peso: alcuni rispetteranno le loro identità, altri saranno autori dei furti delle loro vite.
Seppure il sapore sia tanto femminile, la Leone ci risparmia elementi di femminismo considerando l'accezione negativa del termine.
La sua penna scorre a cascata cavalcando tempo e spazio, facendoci conoscere la Storia.
Così mi ha ammaliato, avvolto e portato con sé a scoprire cosa univa queste donne le cui vite sembravano apparentemente separate e non unite da alcun elemento se non quello di una vita rubata e la fermezza, la perseveranza e la risolutezza nel difendere a tutti i costi la propria identità.
L'autrice mi lasciava, nello scorrere delle pagine, la sensazione che man mano si faceva più forte: c'era qualcosa di più che accomunava Miriam, Giuditta e Esther e quel qualcosa si è rivelato oltre ogni mia aspettativa.
Mi sono innamorata della sua scrittura in grado di descrivere così bene ambienti, personaggi e loro emozioni in maniera viva, piena, per niente piatta.
Un primo incontro, quello tra me e la Leone, che mi porterà a leggere sicuramente la sua nuova creatura, uscita in questi giorni.
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Case di vetro * Louise Penny * Einaudi * pagg. 550 |
Un uomo al culmine della carriera. Risolto. In pace con il passato e con ciò che gli avrebbe riservato il futuro.
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