02 giugno 2023

Recensione "Case di vetro" di Louise Penny - Einaudi

 

Case di vetro * Louise Penny * Einaudi * pagg. 550




Deciso e sempre misurato, Gamache crede nella legge ma risponde prima di tutto alla propria coscienza. E considera i suoi concittadini gente come lui, da proteggere e rispettare. E talvolta da arrestare.



Al termine della lettura, c'era qualcosa che mi turbava: mi mancava qualche elemento che mi facesse dire con convinzione: " Il libro mi è piaciuto!". 
La sensazione era che il puzzle non fosse completo.
In particolare, era proprio il personaggio principale, Armand Gamache che non mi sembrava definito, compiuto.

Reduce dall'esperienza dell'ultimo della Da Costa , sono andata su Wikipedia per vedere la cronologia degli scritti della Penny circa la serie del commissario. Ebbene, scopro che la scrittrice canadese ha scritto ben 18 romanzi riguardanti Gamache, che di questi in Italia ne sono stati pubblicati nove e non nell'ordine di scrittura. Case di vetro è il quattordicesimo. Per la serie: come rendere facile la vita a un lettore e come penalizzare una serie. 

Risolto questo dubbio e, scoperto l'inganno, passiamo all'analisi del romanzo.


Ci troviamo dinanzi a un romanzo poliziesco che sfocia, in alcuni tratti in un thriller.

Il commissario Gamache, ex ispettore della omicidi, vive a Three Pines, una tranquilla cittadina canadese poco lontana dal confine con gli Stati Uniti.

Veniamo subito a conoscenza dell'evento centrale: un omicidio è avvenuto nel paesino e Armand sta testimoniando al processo come persona che ha condotto le indagini e sta fornendo spiegazioni su come e perché sono arrivati a certe conclusioni.

Il suo racconto rappresenterà la storia passata che ci consentirà di conoscere gli attori di questo poliziesco, gli antefatti che hanno portato all'incipit del romanzo e anche di un altro evento che, apparentemente con l'omicidio non c'entra nulla.

Tutto si dipana con ritmi lenti, pacati, così com'è la figura di Gamache, molto riflessiva, tranne, come scrivevo prima, per alcune scene che si configurano più come thriller.


Un uomo al culmine della carriera. Risolto. In pace con il passato e con ciò che gli avrebbe riservato il futuro.


Gamache non vive di un'ottima reputazione per l'opinione pubblica (e questo è spiegato probabilmente nei precedenti romanzi) e in questo episodio sembra che si giochi completamente la carriera. 


Due situazioni che lo riguardano sono qui al centro del racconto, ma in che modo sono legate lo sapremo solo verso la fine.


Qui l'abilità della scrittrice. Pur adottando tempi leggeri, è riuscita a catturare la mia attenzione fino alla fine dove tutto è tornato al suo posto, in modo chiaro e ordinato.


È venuta fuori la figura di Gamache come una persona attaccata al lavoro, al senso di responsabilità e molto umile. Questo è ciò  che mi è parso, ma potrò essere confermata o smentita riprendendo il filo della matassa imbrigliata da una scelta editoriale che, nel mio piccolo, fatico a comprendere. 
Il mio voto risente di quest'ultimo elemento, ma potrebbe facilmente recuperare.

Devo solo tornare indietro.




05 maggio 2023

Recensione "Cento giorni di felicità" di Fausto Brizzi - Einaudi

 

Cento giorni di felicità * Fausto Brizzi * Einaudi * pagg. 385            








Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, "l'amico Fritz".

03 maggio 2023

Recensione "Sono contenta che mia mamma è morta" di Jennette McCurdy - Mondadori

 

Sono contenta che mia mamma è morta * Jennette Mc Curdy * Mondadori * pagg. 384




Jennette McCurdy aveva solo sei anni quando si presentò al suo primo provino. La madre sognava che diventasse una star e Jennette avrebbe fatto qualsiasi cosa per compiacerla. Compreso digiunare e pesarsi cinque volte al giorno, sottoporsi a estenuanti ore di trucco e rinunciare a qualsiasi forma di privacy.