Recensione I Monteleone di Lucia Tilde Ingrosso - Baldini+Castoldi

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I Monteleone * Lucia Tilde Ingrosso * Baldini + Castoldi * pagg. 432




C’è Pia, la contessa matriarca, con granitiche certezze e inaspettate fragilità, e poi Roberto, suo marito adorante, che «più che pensare, funziona». Quando Giuliano, il loro unico figlio, si sottrae al copione già scritto della sua vita dorata, i Monteleone imbracciano sorte e futuro in un viaggio che, fra il tragico e il lieto, dal 1931 li condurrà fino ai giorni nostri. Cinque generazioni affollano questo ritratto corale, insieme alle gioie e ai dolori di una famiglia irripetibile, ma a ben guardare qualunque. Si avvicendano suocere sofisticate e nuore cafone, Natali in città ed estati sul lago, padri integerrimi e zii faccendieri. Ma soprattutto, segreti inconfessabili e verità tramandate, come pure una pericolosa vendetta e qualche insperata rinascita. In una corsa a perdifiato fra passato e presente, spostandosi fra la Roma occupata e la Milano da bere, Lucia Tilde Ingrosso intesse una saga privata piena di ironia e tenerezza, un inno intonato a squarciagola alle famiglie legate dal sangue o, meglio ancora, dal semplice amore.




Un albero genealogico era assolutamente necessario per evitare disorientamenti e continue e assillanti domande a chi, come me, stava leggendo il romanzo, del tipo: "Ma Pia chi?" o "Aspetta chi è questa a pagina...?"
Grazie per averlo previsto.
90 anni di storia e 5 generazioni non sono semplici da seguire.
Ad essere narrate sono quelle dei Monteleone, famiglia benestante, radicata a Milano, che trova  le sue origini in Roberto, avvocato che, vedrà tramandato il gene "legale" nelle generazioni future.

Generazioni tra loro legate  con vincoli che in alcuni casi, non hanno la solidità che i capostipiti hanno cercato di preservare soprattutto agli occhi degli altri. 

I Monteleone avevano un grande, grandissimo senso della famiglia. Erano sempre presenti, compatti, solidali. In ogni circostanza, a prescindere.


Le dinamiche a cui assistiamo sono tante e tutti i componenti sono coinvolti.

Una struttura narrativa che, per la sua costruzione ricorda molto quella della serie This is us (la stessa scrittrice lo evidenzia nei ringraziamenti, alla fine del libro). Chi l'ha vista ricorderà come erano continui i flashback e i flashforward. 

Qui si presentano in maniera serrata e considerando gli attori coinvolti, diverse volte ho dovuto far ricorso all'albero genealogico a inizio testo e agli appunti sul mio quadernetto. 

A parte questi episodi di "leggero disorientamento" le vite dei Monteleone non mancano certo di attrattiva.

Ogni protagonista si presenta con caratteristiche precise anche se, avrei preferito un maggiore approfondimento. Questo aspetto sottolinea come la vera protagonista sia la famiglia Monteleone. 

Nessun componente sembra prevalere sugli altri.


Gli eventi che li coinvolgono sono importanti e mi hanno appassionata. 

C'è un segreto da gestire e da non far uscire dalle mura innalzate attorno ai Monteleone.


Vendette e rivincite che vedranno le ultime generazioni fare i conti con il passato.


Ho apprezzato la scrittura dell'Ingrosso. Semplice e lineare. Una scrittura più ridondante avrebbe appesantito una storia che a mio avviso avrebbe necessitato di una maggiore diluizione.


Ecco, il difetto che ho potuto riscontrare è che il concentrare cinque generazioni in un unico volume di 432 pagine è andato a discapito della caratterizzazione dei personaggi che sono così, risultati un po' piatti. Inoltre, un tassello incastrato nel puzzle, come ultima mossa del finale, mi è parso leggermente forzato.


Rimane comunque una lettura piacevole che si è sposata con un ritmo incalzante.












Ringrazio la Casa Editrice per avermi inviato una copia del romanzo

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