RECENSIONE 'POMODORI VERDI FRITTI AL CAFFÈ DI WHISTLE STOP' DI FANNIE FLAGG - RIZZOLI

14:00

Pomodori verdi fritti * Fannie Flagg * Rizzoli * pagg. 368


 



Vero e proprio caso editoriale, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all'omonimo fortunato film dei primi anni Novanta. Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c'è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffè aperto in un'isolata località dell'Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell'esistenza.



Ho iniziato a leggere la Flagg durante il viaggio verso le mie amate montagne dell'Alto Adige. 
Un viaggio durato più del solito a causa del traffico intenso, ma se vi dico che, grazie alla compagnia della Flagg il viaggio è stato meno pesante, potete già comprendere che il giudizio è altamente positivo. 


La storia ci viene presentata grazie alla voce di Nanny Threadgoode che, trova in Evelyne, nuora annoiata dalle visite alla suocera ricoverata nell'ospizio, un'attenta ascoltatrice delle avventure degli abitanti di Whistle Stop, ridente cittadina vicino Birmingham. Con i suoi racconti, dalla fine degli anni '80, veniamo catapultati indietro di più di cinquant'anni, quando Idgie e Ruth decidono di aprire lo Whistlie Stop Caffè, sfidando tanti pregiudizi.


Cosa ho apprezzato in questo libro?
La capacità di affrontare temi impegnativi come il razzismo, l'omosessualità con una dolcezza puntellata da ironia in cui ho visto una sorta di furbizia. Sembra una storia molto soft, ma al termine della lettura, mi sono posta delle riflessioni sulle condizioni sociali negli anni '20 ancor più che, molte dinamiche sociali attuali non sono poi così differenti da quelle passate. 


Inutile dire che, tra i tanti personaggi della storia, tutti ben caratterizzati, io mi sia affezionata ad uno in particolare, Idgie, che ho amato particolarmente per la sua determinazione e il coraggio, caratteristiche che ho percepito come appartenenti all'autrice. 


Mi consigliano di recuperare e leggere subito il seguito, Ritorno a Whistle Stop, per evitare di dimenticare particolari presenti nel primo volume e ripresi nel secondo.
Sarà che la persona che mi ha dato questo consiglio conosce bene la mia memoria corta, ma chi sono io per non accettare un consiglio che porti ad acquistare un altro libro?







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