Recensione Ora che ho incontrato te di Rosario Pellecchia - Feltrinelli

18:29

Ora che ho incontrato te * Rosario Pellecchia * Feltrinelli editore * pagg.272

 




New York, un venerdì sera. Zoe e Lorenzo si incontrano nel più assurdo dei modi. Musicista afroamericana cresciuta a blues, lei. Broker romano con il vizio del poker, lui. Non potrebbero essere più diversi, eppure scatta subito un’intesa. Lorenzo è in crisi, indebitato fino al collo e minacciato dal tirapiedi di un boss a cui deve una grossa somma, così Zoe gli propone un piano folle: scappare su un vecchio furgone malandato e rubare una favolosa chitarra appartenuta a Robert Johnson, il più grande musicista blues di tutti i tempi.
È l’inizio di una rocambolesca avventura on the road attraverso gli Stati Uniti, da Bleecker Street, Manhattan, a Clarksdale, Mississippi, costeggiando paesaggi mozzafiato e luoghi simbolo del blues. Tra contrattempi e rivelazioni, Zoe e Lorenzo impareranno a conoscersi e riconoscersi – forse, chissà, anche ad amarsi.




Lorenzo e Zoe si incontrano in un modo del tutto casuale e assurdo sì, come ci dice la sinossi.

Zoe, musicista, amante del blues, lo salva inconsapevolmente da un suicidio quasi portato a termine.
Si incontrano così, lui desiste dal suo proposito, scende in strada, le parla e iniziano a uscire insieme.

È sempre così: non appena un accenno di gioia bussa alla sua porta, pensa che abbia sbagliato indirizzo, che ci sia un errore, o che qualcuno voglia imbrogliarlo. Eppure è successo, lei si è presa cura di lui, senza fare troppe domande.

Già questo inizio così frettoloso mi ha fatto storcere il naso. Qualcosa di poco credibile che è diventato ancor più surreale man mano che andavo avanti nella lettura. 
Con salti temporali nelle vite dei due protagonisti, pensavo di comprendere meglio atteggiamenti, situazioni, ma ciò non è avvenuto.


Una scrittura, quella di Pellecchia, che ho apprezzato tanto ne "Le balene mangiano da sole", ma qui non mi ha convinto affatto. 
Se la vera protagonista doveva essere la musica, qui si è presentata come uno sfoggio di conoscenza fine a sé stesso. 
Il rapporto tra Lorenzo e Zoe si evolve in un'avventura nata per aiutare lui a liberarsi da un debito di gioco, rubando una chitarra appartenuta a Robert Johnson.
Chi non avrebbe aiutato un perfetto sconosciuto, incontrato qualche giorno prima, a trovare i soldi per pagare "il cinese" che ti sta alle calcagna con i suoi scagnozzi? Tutti, no?


Certo, anche Zoe ha un secondo fine, sicuramente più nobile, ma questo, come altri aspetti, sono passati in secondo piano. Il primo lo hanno preso quella serie di notizie autobiografiche sui diversi cantanti blues menzionati, messe in bocca alla musicista afroamericana. 
In altro contesto e probabilmente supportate da una storia più credibile, più forte dal punto di vista narrativo, non mi avrebbero annoiato, ma destato sicuramente più interesse. 
Forse un approfondimento della vita di Lorenzo e Zoe, prima di conoscersi, ma soprattutto di lui e del suo rapporto con il padre, avrebbe dato un quid in più.


Un romanzo, insomma, che invece di trasmettere l'amore per la musica dell'autore, mi ha dato la conferma di un'operazione di marketing confezionata come una scatola di cioccolatini per San Valentino e io, in queste operazioni non ci voglio ricascare. 









Ringrazio la casa editrice per la copia

You Might Also Like

0 comments