Recensione - Il tempo delle stelle di Massimiliano Virgilio - Rizzoli

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Il tempo delle stelle * Massimiliano Virgilio * Rizzoli * pagg. 224





Una coppia affiatata, che ha condiviso tutto. Eccoli, Giuseppe e Lara. Insieme hanno abitato case minuscole e piene di libri, nascosto segreti, salutato per l’ultima volta Pino Daniele in una piazza del Plebiscito gremita di gente in lacrime. Come un’unica entità, sono entrati nell’età adulta, diventando il giornalista d’inchiesta e l’operatrice sociale che sono oggi, attenti custodi dei propri riti quotidiani. Una coppia forte del passato e pronta al futuro. Sono però in quell’età in cui gli amici cominciano ad avere figli. E loro lo vogliono, un figlio? Se fosse troppo tardi? Ci provano. Aspettano in sale d’attesa di costosi studi medici, affidano le loro speranze a guru della fertilità e luminari, affrontano analisi, prelievi, diete mirate. Tutto allo scopo di diventare genitori. Perché Giuseppe vorrebbe diventare un padre migliore del proprio, sparito nel nulla. E Lara sa che non sarebbe una di quelle madri che parlano solo per vezzeggiativi. Ma un desiderio vissuto in maniere diverse può allontanarci dall’altro. Lasciare ognuno solo di fronte ai propri demoni. Poco a poco tornano in superficie profonde ferite che vengono dal passato: Lara e Giuseppe devono fare i conti con la parte migliore e quella più abietta di sé. Da una delle penne più apprezzate della narrativa italiana, un romanzo illuminante sul desiderio.




Due persone a un bivio di notte che alzano lo sguardo verso il cielo e incespicano nei loro desideri, lasciando che il tempo di una stella si consumi prima di esprimerli.


Ci vengono presentati così Lara e Giuseppe.

Lara, assistente sociale presso una cooperativa che si occupa di aiutare minorenni in difficoltà.

Giuseppe, giornalista d'inchiesta.

Lara e Giuseppe sono "l'Entità", perché si fondono l'uno con l'altro agli occhi altrui.

Leggiamo della loro storia assistendo al suo racconto fatto da una terza persona alla "stellina", il figlio desiderato e mai arrivato (non è uno spoiler, lo sappiamo nelle prime pagine).

Veniamo a conoscenza del loro percorso o "Piano di Lavoro" per scalare vette e giungere  a essere madre e padre. 

Un percorso duro, difficile, fatto di tante cadute, ma altrettante riprese, in cui il viaggio servirà a capire se l'Entità esista ancora e ha ragione di esistere.


Più lei sperava nel tuo arrivo, e più lui supportava le sue aspirazioni, più l'Entità poco alla volta si sfaldava. 


Un cammino, quello di Lara e Geppe, che li porterà a una maturazione e consapevolezza della storia che stanno vivendo anche grazie al ritorno sul proprio passato con occhi desiderosi di comprendere. 

Veniamo alle mie impressioni personali.

Virgilio tratta di un argomento intimo, delicato e potente allo stesso tempo, che spesso viene considerato solo dal punto di vista femminile, mentre l'autore approfondisce anche quello maschile e questo è un aspetto che ho apprezzato.

Ho apprezzato meno invece, lo stile di scrittura che ha reso poco fluida la lettura. 

Con la costruzione di periodi articolati, tutto è diventato una zavorra e ha fatto emergere un senso di noia. 

Descrizioni di ambienti o stati d'animo sono un ostacolo allo scorrere della storia. 

Questa diventa pastosa; si arena e non nascondo che ho continuato solo perché erano poche le pagine. 

Diverse volte ho dovuto rileggere alcuni passaggi perché non assolutamente chiari e, per uno in particolare, non riesco ancora a venirne a capo.

Quello che doveva portare in me spunti di riflessione ha generato solo voglia di finire al più presto il romanzo.

 Peccato. Mi è sembrata un'occasione mancata. 




Ringrazio la casa editrice per la copia.   

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