Recensione L' erborista di corte di Lisa Laffi - tre60

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L'erborista di corte * Lisa Lafi * Tre60 * pagg.360







Napoli, 1414. Costanza Calenda, figlia di un famoso medico di Salerno, ha sempre sognato di seguire le orme del padre ed esercitare l'arte medica. Tuttavia, sa perfettamente che il suo destino è quello di sposarsi, in un mondo che vuole le donne soltanto mogli e madri. Anche il padre, Salvatore, è di questo avviso, ma quando si reca alla corte di Napoli per curare il re in punto di morte, le consente di assisterlo. Per Costanza è l'occasione per mostrare a lui e alla futura regina, Giovanna II, i rimedi e le cure apprese di nascosto nella bottega di uno speziale. Giovanna ne rimane talmente colpita, che insiste perché la ragazza studi per diventare il suo medico personale. Ma poiché alle donne non è permesso frequentare l'università, Costanza dovrà proseguire gli studi in un convento a Bologna, lontana da casa e soprattutto dal giovane Baldassarre Santomango, l'affascinante nobile salernitano che le ha colpito il cuore… Terminati gli studi, Costanza torna a Napoli per restare accanto alla sovrana; ne diventa l'amica e la confidente, scoprendo che Giovanna è circondata di nemici che tramano contro di lei. Nel frattempo Costanza ritrova Baldassarre e si accorge di amarlo più che mai. Forte del suo sostegno, la giovane fa di tutto per difendere la regina dagli intrighi di corte, e lei in cambio le permette di accedere all'Università di Napoli: potrà discutere la tesi in medicina, e diventare la prima donna laureata al mondo...






Nel 1400 il collegio medico di Salerno e Napoli godeva di una notevole fama in Europa.
 I migliori medici provenivano da lì. 
Nel 1414, a dirigerla c'era Salvatore Calenda, padre di Costanza che, impregnata di nozioni mediche, non vedeva il suo destino realizzato se non nei panni di medichessa. 
Peccato che ciò si scontrava con un'importante regola: a nessuna donna era permesso iscriversi all'università. 
L'incontro con la regina Giovanna l'aiuterà nel suo percorso. 

Dai primi segnali della lotta di Costanza per affermare la sua identità e realizzare il suo sogno, prende vita il romanzo della Laffi. 

Lo sviluppo avviene con una scrittura che per la sua semplicità si sposa bene con il carattere pesante che potrebbe assumere un romanzo storico. La storia però si dipana su altri lidi connotati più da romanticismo che da storia, occupando buona parte del romanzo, portandomi a sentire disorientata perché mi rendevo conto di aver perso di vista la protagonista principale e la sua storia.

Avrei voluto leggere di più di lei, della sua lotta per la difesa della sua identità, dei suoi sentimenti, della sua libertà.
Avrei voluto leggere di più della sua vita. 
Così ho cercato personalmente delle notizie su Costanza Calenda e devo dire che ne ho trovate molto poche. Addirittura si mette in dubbio che si sia veramente laureata perché i documenti che lo avrebbero potuto testimoniare, sono andati distrutti durante la seconda guerra mondiale. Non so se questo abbia rappresentato un motivo per l'autrice a contemplare altre situazioni, approfondendole così tanto da mettere Costanza "in panchina".


Solo nelle ultime pagine è riapparsa, con la valenza che avrebbe dovuto avere per tutto il corso del romanzo, ma non riuscendo a svestirsi totalmente dai panni romance e a compensare la noia e la delusione che avevano preso posto in me.


Peccato, perché la cifra stilistica della Laffi porta ad avvicinare il pubblico al genere del romanzo storico, ma qui ho trovato un po' di dispersione forse proprio per la scelta del soggetto principale trattato. 









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