RECENSIONE LORO

07:23

 


LORO * Roberto Cotroneo * Neri Pozza * pagg.192 



Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell'estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l'equitazione. Ma pochi giorni dopo l'arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l'orrore. "Loro" rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell'ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità, quando brucia fino a farsi cenere. Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l'ignoto. Alla fine, a prevalere saranno il fallimento di ogni ragione e il trionfo di un mondo che non è di questo mondo. Perché, come ha scritto Nietzsche: «quando scruterai in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te».


🌟🌟🌟🌟🌟


Non ci sono preamboli, antefatti. 

Entriamo subito nel vivo della storia grazie alla voce della protagonista, Margherita B., espressa nel suo memoriale.

Subito ci indica che i fatti che racconterà saranno assurdi e così l'inquietudine e una certa ansia iniziano a fare capolino per progredire in una escalation, grazie ad una scrittura sofferente, lacerata da uno spavento combinato con il dolore. 

Una villa la cui costruzione fatta di vetri e non di muri, appare leggera, quasi sospesa, si scontra con un clima pesante, fatto di silenzi "mortali, eterni, inafferrabili, presenti, concreti, corrotti", spezzati dai versi delle gazze in giardino.

La luminosità del mese di luglio inganna dando un apparente sospiro di sollievo. L'ansia, la paura riprendono per poi esplodere in violenti temporali con lampi e fulmini.

La descrizione dell'ambiente è accurata.

Il quadro è dipinto nei minimi particolari.

Dobbiamo avere ben chiaro dove appaiono le presenze terrificanti .

La scrittura è diretta come gli sguardi degli "antichi ospiti della casa", come quello delle gemelle, ottime direttrici di un'orchestra tetra.  Sembra di avvertirli su di noi mentre scorriamo parole che li definiscono a volte vuoti, altre volte cattivi, altre come capaci di comunicare più di tante parole.

"Questa però è una storia dove la linea che divide il reale dall'irrazionale non è soltanto sottile, ma indistinguibile"

Il disordine interiore è presente anche quando assistiamo ad una sorta di elaborazione, da parte di Margherita, dello spavento, considerando ciò che avveniva, come solo diretto a lei: doveva proteggere quindi le gemelle, doveva affrontare le presenze perché solo così se ne libererà e potrà tronare la serenità nella villa (e in noi lettori).

Sarà così? Chi è veramente in pericolo? lei o le gemelle? o noi?

Un finale spiazzante non ha dato la serenità cercata, ma ha reso questo primo romanzo del 2022 una lettura assolutamente consigliata 

You Might Also Like

0 comments