RECENSIONE 'SALLY DIAMOND LA STRANA' di LIZ NUGENT - VALLARDI A.
08:30
Sally Diamond la strana * Liz Nugent * Vallardi A. * pagg. 400 |
Improvvisamente sola, Sally si affaccia al mondo per la prima volta, scoprendo che non sempre le persone dicono quello che pensano. In più, ora è al centro dell’attenzione, inseguita da paparazzi affamati di notizie, concittadini petulanti e detective ficcanaso. Ma a raggiungerla non sono solo i giornalisti: lettere ambigue, firmate da un anonimo S., compaiono nella sua cassetta postale. Chi le manda e cosa vuole? Perché conosce tutte quelle cose su di lei? E mentre riaffiorano dettagli inquietanti della sua infanzia, Sally sarà costretta a confrontarsi con i segreti di un passato che aveva voluto dimenticare.
È un libro bizzarro, inquietante. Un thriller originale per la sua costruzione.
Bizzarro perché ho pensato di leggere un libro che mi avrebbe tenuto il sorriso sul volto generato dalla lettura delle prime pagine e invece, piano piano come in un abile inganno, mi ha indotto irrequietezza e ansia.
La storia si sviluppa su due piani temporali. Quello presente è affidato alla voce di Sally, mentre quello passato vede come protagonista Peter, il cui ruolo nella vicenda verrà svelato in seguito.
Sally la conosceremo come una donna stramba, con qualche rotella fuori posto. Come definire altrimenti una persona che prende alla lettera le indicazioni del padre moribondo circa lo "smaltimento" della sua salma?
Da questo evento nasce tutto e quel tutto è l'inaspettato per Sally, ciò che romperà la sua routine, il suo ordine mentale e le sue convinzioni circa le sue origini.
Con l'alternanza dei due piani temporali andremo avanti e la figura di Sally verrà approfondita sempre più e anche se, l'ansia è stato il sentimento prevalente, è stata spesso smorzata dal sorriso che scaturiva dalle domande genuine, ma per noi impertinenti, di Sally.
La costruzione del suo personaggio è tale da creare una forte empatia con il lettore che assiste alla sua evoluzione, alla sua crescita.
Nei racconti di Peter invece troviamo l'aspetto più meschino e crudele dell'uomo in grado di fare cose orribili e, purtroppo non lontane dalla realtà.
Con gli avvicendamenti nel tempo e nelle emozioni la Nugent mi ha destabilizzato (positivamente) facendomi credere di dover leggere un romanzo stile "Tim Burton" e invece mi sono trovata dinanzi a pagine meno leggere.
Mi è piaciuto molto il modo in cui la scrittrice ha delineato i vari personaggi e l'approfondimento psicologico che ha eseguito.
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