Recensione Quando sarai più grande capirai di Virginie Grimaldi Mondadori

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Quando sarai più grande capirai * Virginie Grimaldi * Mondadori *  pagg. 297





È un sabato come tanti per Julia: sushi a domicilio, una puntata del Trono di spade con la testa appoggiata sulla pancia di Marc – se fosse stata un gatto avrebbe pure fatto le fusa... Ma quel giorno riceve la telefonata che la informa della morte del padre, e Julia si trova ad affrontare la caducità della vita. La paura e lo sconforto la assalgono, e quando poco dopo scompare anche la sua amatissima nonna, Julia si sente completamente paralizzata. Purtroppo persino Marc si rivela un punto di riferimento non affidabile... Julia decide così di dare un taglio netto a tutto: lascia Parigi e si prende una sorta di anno sabbatico trasferendosi nel residence per anziani di Biarritz, la sua città di origine, per lavorare come psicologa. Nonostante grandi incertezze circondino la sua scelta piuttosto singolare e benché si renda conto che "è più facile fare amicizia con un unicorno che farsi piacere un ospizio", Julia non perde l'ironia che l'ha sempre caratterizzata. Dopo poco tempo, infatti, si ritrova perfettamente integrata in quella che si rivela essere una bizzarra comunità, un'oasi felice, un istituto "illuminato" che organizza per i suoi ospiti moltissime attività ricreative (tra cui un'ora quotidiana di telenovela, gite al mare, scambi generazionali attraverso l'incontro con bambini e adolescenti). Julia si accorge che i residenti hanno tante cose da insegnarle, forse molte di più di quelle che lei può dare a loro. È difficile immaginare che si possa superare la paura della morte in una clinica per anziani, eppure, dalle persone che la circondano, Julia sta imparando la resilienza: tutte hanno sofferto, tutte si sono rialzate senza perdere il sorriso. Nonni burloni ed energici e colleghe fantasiose dal cuore spezzato le insegnano che la felicità è nel presente, nelle piccole cose che si raccolgono lungo il percorso accidentato dell'esistenza, dove anche l'amore può inaspettatamente fare capolino da dietro l'angolo...









Julie ha 32 anni. Ha appena accettato una sostituzione di maternità come psicologa presso una casa di riposo a Biarritz, piccolo comune francese affacciato sull'oceano Atlantico. 
Sono stati mesi difficili per la giovane psicologa: la morte del padre, la scomparsa della norma e, dulcis in fundo, la fuga di colui che, fino a poco  tempo prima rappresentava un’importante spalla su cui piangere: Marc, il suo fidanzato. 


Stravolgimenti che portano Julie ad accettare l'incarico perché rappresenta uno strumento per sopravvivere al dolore. 


Capitava che per qualche secondo pensassi ad altro e dimenticassi cosa stava succedendo. Poi, brutalmente, la realtà mi fulminava. Era morto mio padre


Quello che Julie si trova davanti è un gruppo di anziani arzilli e originali, ma che non saranno per Julie “solo” materia prima per il suo lavoro. Questa compagnia di allegri vecchietti racchiude saggezza ed esperienza di vita in grado di riconoscere in Julie una persona che ha bisogno di individuare, affrontare le paure per tramutarle in trampolino di lancio verso nuovi orizzonti.



La Grimaldi ci regala uno storia semplice con uno stile altrettanto semplice, con sprazzi di ironia, che ha il sapore di una cioccolata calda davanti a un camino acceso. Una di quelle storie da cui ti aspetti poco, ma è bene tenere pronti fazzoletti di carta perché potrebbe scappare qualche lacrima. A me la lacrima non è scesa, ma ci è mancato poco. Il cuore cui si è stretto più volte dinanzi a situazioni narrate molto vicine alla mia sfera personale e, sempre più di una volta, ho trovato spunti di riflessione che mi hanno portato una ventata di incoraggiamento o conferma di sensazioni ormai divenute quotidiane.



Per quanto possiamo essere circondati da persone care, i dolori, le gioie e le angosce si affrontano da soli.


















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