RECENSIONE QUESTO GIORNO CHE INCOMBE

15:18

QUESTO GIORNO CHE INCOME * Antonella Lattanzi * pagg. 456

 


"Qui saremo al sicuro." Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c'è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole. Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze. Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Perché Francesca è giovane, è bella, è felice. E, lo sa, qui a Giardino di Roma sarà libera. Eppure qualcosa non va. Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell'arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando? Appena messo piede nella nuova casa Massimo diventa distante, Francesca passa tutto il tempo sola in casa con le bambine e non riesce più a lavorare né a pensare. Le visite dei vicini iniziano a diventare inquietanti, sembra impossibile sfuggire al loro sguardo onnipresente. A poco a poco il cancello rosso che difende il condominio si trasforma nella porta di una prigione. E così, intrappolata nella casa, Francesca comincia a soffrire di paranoia e vuoti di memoria. Sempre più sola e piena di angosce, ha l'impressione che la casa le parli, che le dia consigli, forse ordini. Le amnesie si fanno sempre più lunghe e frequenti. Finché un giorno, dal cortile, arriva un grido. È scomparsa una bambina. Può essere sua figlia? E perché Francesca, ancora una volta, non sa cosa ha fatto nelle ultime ore? Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l'autrice è cresciuta, Questo giorno che incombe è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d'amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera. Antonella Lattanzi ha già indagato gli abissi e le pieghe dell'animo umano in Devozione e Una storia nera, e adesso torna a farlo con il suo libro più importante. Con una lingua meravigliosa, appassionata e incalzante, Questo giorno che incombe racconta il sospetto, la speranza, il dolore, la passione, confermando lo straordinario talento dell'autrice e lasciando il lettore senza fiato, in un  crescendo continuo dall'arrivo nella casa nuova fino alle indimenticabili pagine finali.


🌟🌟✯


Questo giorno che incombe è un libro che ti immerge piano piano per poi avvolgerti completamente in una lettura ansiogena, soffocante, in grado di instillarti la voglia di riaffiorare per respirare.

L'arrivo nella nuova casa e la conoscenza dei vicini da parte di Francesca e della sua famiglia si muove su questa aria claustrofobica ancor più accentuata da una "casa" che parla suggerendo parole e comportamenti.

Paranoie, fissazioni o realtà sono quelle che riempiono la testa di una donna che ha adattato la libertà di lavorare ai temi e esigenze della famiglia?

Lo scopriremo, ma con una voglia che avrà dismesso gli abiti dell'ansia per vestire quelli di abiti velati di rosa. La storia, come trama è interessante, accattivante, ma la penna utilizzata nelle prime pagine è scappata dalla mano dell'autrice e al suo posto mi sembra di aver notato una piuma colorata.

Pagine dettagliate di incontri amorosi hanno fatto da ciliegina su una torta la cui base era solida e gustosa da mangiare con gli occhi. Peccato, ho varcato il cancello rosso, ho ascoltato la "casa" con l'inquietudine che mi ha fatto compagnia e poi mi ha lasciato sola con una storia che sembrava appartenere ad una altro libro.


        






 crescendo continuo dall'arrivo nella casa nuova fino alle indimenticabili pagine finali.

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