Recensione L'inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith - Feltrinelli

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L'inaffondabile Greta James * Jennifer E. Smith * Feltrinelli * pagg.304





Greta James non affonda mai. Musicista indie entusiasta e caparbia, non c'è ostacolo che non sia pronta a superare. Dopo essersi lasciata alle spalle gli anni della gavetta, è a un passo dal lancio del suo album più importante quando un'onda improvvisa la travolge. Una settimana dopo la scomparsa della madre, sale sul palco e la paura la paralizza: di colpo, l'inaffondabile Greta non ha più il controllo della situazione. Senza l'appoggio della sua fan più importante e con la carriera in bilico, Greta si trova suo malgrado in alto mare, e non solo metaforicamente: trascorrerà sette giorni su una nave, in crociera tra i fiordi dell'Alaska. Il sogno dei suoi genitori, che avevano organizzato il viaggio per i quarant'anni di matrimonio, ma non il suo. Non ora. Insieme a lei, il padre, che non ha mai approvato le sue scelte di vita, e una comitiva di vecchietti arzilli che cercano di programmarle ogni secondo. Ma c'è un'altra persona che, come lei, si amalgama poco con l'allegria di bordo: Ben Wilder, un professore universitario timido e riflessivo, innamorato di Jack London. Di giorno in giorno, mentre la nave scivola lenta tra paesaggi mozzafiato, Greta e Ben faranno i conti con le loro scelte e il loro passato. E si scopriranno non più iceberg inscalfibili e solitari, ma esseri umani fragili e pronti a lasciarsi andare.





La sinossi prometteva bene.
Una musicista indie, un lutto appena vissuto, un rapporto da ricucire con il padre. 
Premesse ottime per un romanzo con tratti psicologici interessanti, ma proprio questi sono stati assenti.

Il romanzo è riassumibile, a mio avviso, nella cronaca di una settimana di crociera verso l'Alaska.

Greta è costretta, dal fratello, a mantenere l'impegno di una crociera prenotata dalla madre prima di morire in occasione del suo quarantesimo anniversario di matrimonio. 
Musicista in fase di ascesa nella sua carriera, ma che ha subito una piccola battuta d'arresto perché non è stata in grado di gestire la forte emozione derivante dall'assenza della madre durante il primo concerto post lutto. La madre, Helen, unica figura familiare che  sosteneva la sua passione. 

L'occasione del viaggio potrebbe essere giusta per vivere emozioni che Helen avrebbe voluto condividere anche con due coppie di amici, e forse per capire un po'  di più quel padre che ha considerato come figlio modello solo Asher, fratello maggiore di Greta. 

Titubante, parte.

La nave salpa, ma il romanzo no.

Inizia la telecronaca di una crociera che avrei amato anche io fare per le amate, fresche temperature. 
Tra appuntamenti mai rispettati alle escursioni, risvegli e rivestimenti affrettati, ci ritroviamo a vivere anche l'evoluzione tanto repentina del rapporto con Bin Wilder, professore e scrittore, in fase di separazione e con due bimbe a casa. 

Ci fanno compagnia dialoghi adolescenziali messi sulla bocca di persone che l'adolescenza l'hanno passata da un pezzo. 

Avrei voluto sapere di più di Greta e delle sue emozioni dopo la perdita della madre, ma ho letto solo frasi scontate, banali.

Qualcosa giunge dopo 130 pagine, ma con tanto distacco e senza nessun coinvolgimento emotivo.
E quando a metà libro accade ciò che facilmente si immagina poche pagine dall'inizio, il libro scade nella stucchevolezza.

Un salto, ma poi neanche tanto alto, l'autrice lo fa quando ci presenta il dialogo tra Greta e il padre, ma è un'illusione che dura poco: ritorniamo subito ai dialoghi banali.

Insomma, l'unico spessore che ho trovato in questo romanzo è stato quello dell'iceberg o del grasso della balena avvistata durante uno dei tour.
Piatto, liscio e noioso.

Avrò una certa età, perdonatemi, ma lo ritengo adatto più a un pubblico che apprezza i romance che la scrittrice ha scritto fino ad ora.


 




 Ringrazio la casa editrice per la copia del romanzo

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3 comments

  1. Un vero peccato, purtroppo capita di trovare libri che partono con ottime premesse ma poi sono così superficiali che non lasciano nulla. La cosa peggiore però è trovare dialoghi adolescenziali su personaggi che adolescenti non sono. Bellissima recensione, però! In alcuni punti mi hai fatto ridere di Britti (top l'iceberg e il grasso della balena😂).

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